L’esordio tipico della BN si manifesta in seguito ad una dieta estrema e rigida, tanto che inizialmente si tende a confonderlo con un quadro anoressico; circa un quarto delle persone colpite da BN infatti, attraverso un periodo durante il quale soddisfa i criteri diagnostici dell’AN. In seguito, sopraggiungono le abbu­ffate che interrompono la restrizione dietetica e, di conseguenza, il peso corporeo tende a mantenersi nella norma o lievemente al di sopra o sotto. L’episodio dell’abbu­ffata è caratterizzato dall‘ingestione, in un determinato periodo di tempo (per es. due ore), di una quantità significativa di cibo maggiore di quella che altre persone assumerebbe nello stesso tempo e in condizioni simili. Durante questi episodi si ha la sensazione di perdere il controllo (ad es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando). Agli episodi bulimici seguono condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno o attività fisica eccessiva. Questi comportamenti hanno tutti in comune lo stesso obiettivo, vale a dire mantenere il controllo sul proprio peso, dato che, insieme alla forma del corpo, questi influenzano indebitamente i livelli di autostima. Affinchè possa essere fatta una diagnosi di BN è necessario che le abbuffate e condotte compensatorie inappropriate si verificano in media, almeno una volta alla settimana per tre mesi.

Una volta conclamatesi e stabilizzatasi, è raro che vi sia un passaggio dalla condizione di BN a quella di AN, è più probabile che vi sia una migrazione verso i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione con altra specificazione o verso il Binge Eating (anche conosciuto come disturbo dell’alimentazione incontrollata) con un’incidenza del 20% dei casi.

Il tasso grezzo di mortalità varia dallo 0% al 2%. Come per l’AN, la cronicità della malattia compromette gravemente le relazioni sociali e la carriera scolastica e lavorativa del soggetto.