10-11-12 marzo 2017 – Milano

Negli ultimi anni lo studio e la ricerca nel campo della teoria dell’attaccamento ha ampliato sempre più il proprio campo di applicazione fino a comprendere l’intero arco di vita e non solo le primissime fasi della relazione tra bambino e figura di attaccamento. A fronte di ciò risulta dunque chiara l’importanza, sia per scopi di ricerca che scopi clinici, di poter disporre di strumenti validi e attendibili in grado di valutare la qualità del legame di attaccamento in modo più specifico per ogni fascia d’età.
La Manchester Child Attachment Story Task – MCAST (Green et al., 2000) è una valutazione di gioco semi-strutturata basata sulla procedura di completamento di storie, che ha l’intento di evocare, all’interno di un setting controllato e ripetibile, dei modelli di comportamento e di risposta da parte del bambino, tra i 4 e gli 8 anni, basati su modelli operativi interni – rappresentazioni mentali – delle relazioni d’attaccamento che il bambino ha sviluppato.
È formato da sei storie, che vedono protagonisti una bambola-bambino e una bambola-caregiver, e si declinano in una iniziale che ha lo scopo di introdurre il bambino alla metodologia, quattro centrali che propongono situazioni in grado di elicitare il sistema dell’attaccamento, e una finale con lo scopo di disattivare il sistema di attaccamento e porre il bambino in una situazione di serenità emotiva. Una caratteristica chiave dell’intervista è che il bambino è ripetutamente impegnato, sia a livello emotivo che cognitivo, in una situazione immaginata altamente stressante dal punto di vista dell’attaccamento. Il sistema di codifica è estremamente completo e utile dal punto di vista clinico in quanto prevede l’utilizzo di scale relative a quattro dimensioni fondamentali: il comportamento di attaccamento rappresentato durante il gioco, la coerenza nella narrazione – valutata come nell’Adult Attachment Interview – (Main, Kaplan e Cassidy, 1985), la presenza di fenomeni di disorganizzazione, la capacità di mentalizzazione e di metacognizione.
Il metodo permette la sua applicazione anche in ambito clinico soprattutto nelle situazioni in cui la presa in carico e l’attenzione alla relazione madre-bambino diventa un fattore cruciale di svolta dell’approccio terapeutico. Oltre ad essere uno strumento utile alla classificazione degli stili d’attaccamento, l’MCAST può servire ad indagare le rappresentazioni mentali del bambino relative all’attaccamento, le sue modalità relazionali, l’integrità delle sue funzioni cognitive, l’attivazione emotiva e la capacità di regolare le emozioni.

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